Milano: il melting pot delle identità
A Milano si incontrano e mescolano culture, stili e storie diverse, anche a tavola. È una città che accoglie e trasforma, un crocevia di percorsi di vita, radici che arrivano da tutta Italia e da ogni parte del mondo.
Con le nostre tradizioni diverse, le idee e prospettive nuove diamo alla tavola tante identità diverse, perché l’ingrediente segreto siamo noi.
Tutti a Tavola!
Continua a stare a tavola insieme a noi. Il 13 settembre ti aspettiamo in tutti i negozi IKEA per vivere insieme il piacere di condividere la tavola. E se indossi il tuo grembiule preferito, il pranzo lo offriamo noi.
Il tavolo della terra
La storia degli orti urbani a Milano
La tavola a Milano può nascere anche accanto a un filare di pomodori. Tra strade trafficate e palazzi, esistono angoli in cui il tempo rallenta, come negli orti urbani di Barona. Un’area lasciata all’abbandono è diventata lo spazio per 180 piccoli appezzamenti, coltivati da chi vive nel quartiere e vuole prendersene cura. Qui non crescono solo insalate e zucchine, ma anche conoscenze e abitudini comuni.
Dopo una mattinata tra zappe e annaffiatoi, capita che qualcuno proponga di fermarsi a mangiare. In pochi minuti appaiono sedie, tovaglia, piatti e un tavolo sotto il pergolato. Ognuno porta ciò che ha: rucola raccolta poco prima, qualche pomodoro, un dolce preparato la sera precedente.
Attorno alla tavola si ritrovano pensionati che spiegano come riconoscere un peperone maturo e studenti che condividono ricette imparate a casa, lontano da Milano. Un giovane racconta di quella volta in cui ha provato a cucinare una zuppa di verdure dell'orto, mentre una signora svela il segreto per fare il pesto perfetto.
Quella tavola è il risultato di un lavoro iniziato mesi prima, e da cui sono cresciuti ortaggi, ma anche legami, fiducia e ascolto reciproco. Quando portiamo in tavola il sapore di ciò che abbiamo coltivato insieme, l’ingrediente segreto siamo noi.
Un tavolo in co-housing
La storia del villaggio urbano a Milano
Per immaginarlo insieme, durante la progettazione si sono usate 65 “activity cards”: seduti attorno alla tavola, ciascuno ha tirato fuori un’idea per uno spazio o un’attività in condivisione, dai corsi di cucina all’angolo degli aromi, fino a una stanza per musica e libri.
Quella tavola, oggi, è il promemoria più semplice e diretto che tutto questo non nasce da regole o carte, ma dal desiderio di stare insieme: l’ingrediente segreto siamo noi.
All’Urban Village Bovisa, d’estate, una grande tavola prende posto nel cortile interno: di giorno, tra tazze di caffè e portatili mezzi addormentati, diventa ufficio improvvisato; la sera, quando la città finalmente rallenta, anche il tempo cambia passo e diventa il posto dove ritrovarsi.
L’Urban Village è il primo progetto di co-housing in Italia: un modo diverso di abitare, dove ognuno ha la propria camera e il proprio bagno, ma cucina, spazi comuni e aree ricreative si condividono. In questo ex opificio ristrutturato accanto al Politecnico vivono studenti, coppie, pensionati, lavoratori: un piccolo condominio che sembra un grande esperimento sociale.
Il tavolo metropolitano
La storia dei mercatini etnici a Milano
A Milano la tavola è un palcoscenico che non chiude mai il sipario. Nei mercati di Via Padova, piazza Wagner, viale Papiniano, si trovano sempre mix interessanti. Zenzero, curcuma, peperoncini secchi, coriandolo fresco, banane verdi, platani, manioca, jackfruit, riso basmati, ceci neri, foglie di lime kaffir, spezie che colorano le mani e riempiono l’aria di profumi. Sembra quasi di girare il mondo con una busta della spesa in mano.
Si entra per comprare due cose e si esce con mille idee nuove. Una volta farina di ceci per una focaccia, un’altra coriandolo per provare una zuppa vietnamita. Nei market di via Paolo Sarpi si scopre che il lemongrass non è un detersivo e che il tofu non è sempre uguale: morbido, sodo, affumicato…ogni volta una sorpresa.
Poi, la sera, intorno alla tavola, tutto si mescola come gli aromi che arrivano dalla cucina: capita di cucinare il pollo con la curcuma appena trovata al mercato e offrirlo a un’amica, che a sua volta scrive al suo gruppo di amici per condividerne la ricetta.
La cucina diventa così un ponte che avvicina e connette, aiutando a scoprire anche le storie degli altri. Perché, alla fine, l’ingrediente segreto siamo noi.
Il tavolo dell’accoglienza
La storia della Società San Vincenzo de’ Paoli
Durante uno dei pranzi, un piatto di pasta al pomodoro diventa l’occasione per ascoltare la storia di una donna senza fissa dimora o le difficoltà di un padre di famiglia che ha da poco perso il lavoro. «Dai, assaggia anche questo, che non è mica veleno!», dice qualcuno davanti a un piatto di minestra fumante, e subito l’ambiente si rallegra. Così, tra un boccone e un brindisi, il tavolo diventa un luogo dove ridere insieme e sentirsi a casa.
Anche la tavola più semplice può trasformarsi in un luogo di accoglienza, e l’esperienza della San Vincenzo de’ Paoli lo dimostra. Quando scegliamo di fermarci, ascoltare e stare accanto agli altri l’ingrediente segreto siamo noi.
A Monza la tavola è più di uno spazio dove si mangia: è un luogo che crea legami. Lo dimostra da quasi due secoli la Società di San Vincenzo de’ Paoli, un’associazione che con più di 260 volontari nel territorio di Monza e Brianza sostiene chi attraversa momenti difficili. Ma l’aiuto materiale è solo una parte del lavoro: la vera forza è stare insieme, spesso attorno a un tavolo, tra chiacchiere, risate e consigli.
Il tavolo di casa
Una casa a Milano: 3 coinquilini, 3 storie diverse che si incontrano
Sulla tavola si intrecciano le loro storie, proprio come qui, a Milano, dove esperienze, tradizioni, culture diverse si mescolano.
Anche le loro abitudini in cucina non cambiano: Dani sperimenta nuove ricette, mentre Mauro e Giamma assaggiano volentieri. E dopo cena? Ogni sera prende vita una regola non scritta: uno lava i piatti, uno sistema la lavastoviglie e l’altro asciuga o passa l’aspirapolvere. Nessuno lo decide, eppure succede. Sempre. È la loro coreografia silenziosa, fatta di gesti che sanno di casa.
Tre coinquilini — Dani, Mauro e Giamma, conosciuti anche come @coinqui_croccanti — si ritrovano a Milano dopo aver trascorso l’estate separati.
Ognuno porta qualcosa di speciale da condividere a tavola con gli altri: Dani una torta fatta in casa, Mauro dei carciofi alla romana e Giamma un pezzo di Parmigiano. Al ritorno dalle vacanze, le abitudini restano le stesse: per loro, la tavola è il posto perfetto in cui ritrovarsi, parlare, ridere, condividere le proprie vite.
Sulla tavola si intrecciano le loro storie, proprio come qui, a Milano, dove esperienze, tradizioni, culture diverse si mescolano.
Anche le loro abitudini in cucina non cambiano: Dani sperimenta nuove ricette, mentre Mauro e Giamma assaggiano volentieri. E dopo cena? Ogni sera prende vita una regola non scritta: uno lava i piatti, uno sistema la lavastoviglie e l’altro asciuga o passa l’aspirapolvere. Nessuno lo decide, eppure succede. Sempre. È la loro coreografia silenziosa, fatta di gesti che sanno di casa.